La manioca è un tubero caratterizzato da una scorza marrone e da una polpa bianca e dura. Scopriamone le proprietà e gli usi in cucina!
Oggi scopriamo di più sulla manioca, o yuca, una pianta che cresce e viene utilizzata sopratutto nei paesi subtropicali. La parte che viene utilizzata è quella delle radici, caratterizzate da un rivestimento esterno di colore marrone e che all’interno hanno una polpa di colore chiaro e dalla consistenza dura, alla vista simile a quella del topinambur.
La manioca, come dicevamo, è molto diffusa nei paesi tropicali, ed è anche una delle principali fonti di sostentamento sopratutto per quanto riguarda i paesi più poveri o del Terzo Mondo, grazie anche alla sua facilità nell’essere reperita e cucinata.
Scopriamo di più su questo interessante tubero bianco. Ah, e se vi state chiedendo la differenza fra manioca e tapioca, tranquilli, ci arriviamo!
Che cos’è la manioca: proprietà e caratteristiche
Questa pianta originariamente si chiama Manihot esculentia, e come abbiamo detto le parti commestibili sono soltanto le sue radici: fuori hanno una scorza ruvida e di colore marrone mentre dentro si presentano con un polpa dura e bianca, ma che a contatto con l’aria si ossida e diventa di colore rossiccio.
Ne esistono principalmente di due tipi: una amara e con la pelle liscia e una invece più dolce, che ha la pelle raggrinzita. A fare la differenza spesso è anche il tempo, e infatti possono mutare e diventare rispettivamente più soldi o più amare.
La manioca è composta in larga parte da acqua, che è più del 50% della composizione. Per il testo, questo tubero è ricco di proteine, carboidrati, grassi e zuccheri, ma anche sali minerali e vitamine, specialmente del gruppo B, C, E e K.
Il suo consumo è utile per avere una fonte importante di carboidrati o di calorie, ma è anche molto interessante se si deve seguire una dieta senza glutine, che non è contenuto all’interno di questo alimento.
Come si cucina la manioca: ricette e usi in cucina
Cominciamo con una importante questione: la manioca è velenosa? Tecnicamente quella dolce può essere consumata anche cruda, mentre invece la tipologia amara deve essere necessariamente cotta per eliminare prima l’acido cianitrico, che viene dissolto ad alte temperature.
In generale il gusto di questo alimento è piuttosto delicato, e nel caso volestre maneggiarla e non foste sicuri, conviene sempre cuocerla ed essere sicuri di aver eliminato le eventuali tossine che contiene al suo interno.
Un primo prodotto che si ottiene da questo tubero è la farina di manioca, o tapioca, una polvere simile alla fecola e che nell’America meridionale è impiegata sopratutto per preparare dolci e dessert. Questa particolare farina non contiene glutine, ed è dunque adatta anche ai celiaci. Se cercate una qualche idea per un dolce, provate a fare delle deliziose ciambelline dolci di manioca, sono facili e davvero buone per ogni occasione!
Un modo invece per consumare la manioca nella sua interezza, può essere quello di bollirla in acqua salata, per poi realizzare una crema o una vellutata. Da provare sicuramente anche la manioca fritta, croccante ma al tempo stesso non troppo pesante, ideale se si vuole gustare un fritto leggero.
Infine, è possibile anche utilizzarne il brodo di cottura per addensare creme, minestre o preparare le pappe per i bambini.
Dove si compra
Non siamo di certo di fronte a un prodotto di facile reperibilità. Se volete comprare la radice di manioca potete cercarla nei negozi di alimentazione biologica, in alcuni supermercati o in qualche alimentare etnico.
Sicuramente, invece, più semplice la ricerca online, dove oltre che la radice troverete anche sicuramente la farina.